lunedì 14 febbraio 2011

Ciclicità PhotoBusteriane: La Maledetta Goccia & la Rifrazione Assassina.


1- siamo alle solite...

Inauguro la nuova sottocategoria "Ciclicità PhotoBusteriane" per le tipologie d' avvistamento oramai studiate a fondo e quindi ampiamente classificabili come IFO, ma che ciclicamente saltano di nuovo alla ribalta della cronaca.

Oggi vedremo come semplici gocce o fenomeni inusuali di riflessione possano trarre in inganno il sistema percettivo occhio-cervello.
Dopo l' articolo sulla goccia del Vesuvio, mi è stato fatto notare quanto le goccie o i fenomeni di rifrazione ottica abbiano ricoperto il ruolo di protagonisti negli avvistamenti (F)Ufologici degli ultimi decenni.
A volte difficili da interpretare anche per un Fototecnico come me, in quanto in determinati casi la goccia assume i toni dei grigi dello sfondo ritratto nella foto ed è di difficile lettura semplicemente visuale e servono analisi molto più dettagliate per scrivere "chiuso" sul caso, a volte capita che pur spiegando il fenomeno ottico nella sua semplicità, la percezione spaziale degli osservatori venga comunque "fregata".
"Non è vero, io non sono d' accordo" è solitamente la frase che vedo scritta come risposta da un eventuale interlocutore\testimone. E ci credo, quando per provare delle affermazioni, al pubblico viene rifilato un video come questo, dove lo spettatore stesso viene condizionato a vedere a ciò che lo speaker dice.

Ciclicamente (il riciclone selvaggio è alla base di ogni buon complottone intergalattico) questi casi rispuntano con titoloni come "Gli UFO esistono, gli scettici tremano" o "prove inconfutabili: gli UFO ESISTONO!"

E difatti, un nuovo, ma classico caso è saltato alla mia attenzione ieri, ma oramai conosco la sottotipologia di questi "avvistamenti" che avvengono sempre durante dei voli, accompagnati da una foto come questa (1)

Possiamo anche fare dei confronti con altre foto simili, pescate in rete con Google e fare il simpatico gioco del "trova l' UFO", dove si possono vedere (o meglio essere convinti di vedere) ad esempio improbabili astronavi che creano vortici di curvatura, oppure ciambelloni che accompagnano  l' aereo in volo.

Insomma, a confrontare le foto sembra sempre essere lo stesso tipo di veicolo e anche di fenomenologia (UFO che segue l' aereo) agli occhi dei (F)Ufologi sembra in primis un comportamento "intelligente" (a differenza loro) e quindi seguendo un copione ormai consolidato salta fuori anche il tormentone della fotografia\video dell' UFO orbitale, presentato come il Sacro Graal e proposto solitamente in un confronto all' americana con le foto "fuori dal finestrino" per corroborare tesi di uniformità nei modelli e dei comportamenti in volo delle astronavi che ci starebbero visitando.

Ma questi casi su cui abbiamo fatto solo una panoramica si presentano due tipologie ben distinte (ma similiari otticamente): la goccia e la rifrazione dei materiali.

Prendiamo la foto (1):  si può notare la superfice perfettamente a fuoco del finestrino, lo si nota dai graffi, la ripresa del vetro (una miscela plastica in realtà) è ravvicinata.
Ora, spostiamo lo sguardo sui toni del nero dell' "oggetto volante" nella parte inferiore: è perfettamente nero, pur presentando una parte superiore che sembra riflettente. E sembra perfettamente a fuoco.
Se ora spostiamo lo sguardo nella parte sottostante l' ala vedremo un altro insieme di toni di grigio più chiaro, e sul bordo dell' ala (la winglet) ancora dei toni più chiari. Qui abbiamo anche una leggera sfocatura, il che fa già pensare a qualcosa di strano.
La varianza dei toni dei grigi in fotografia dà la distanza degli oggetti in relazione all' osservatore in maniera approssimativa (in centimetri), e si può facilmente verificare il dato tramite strumenti di misurazione contenuti in qualsiasi programma di fotoritocco. Come per il fattore di sfocatura.
Essendo l' "oggetto" più scuro del bordo dell' ala stesso, nella parte inferiore naturalmente, questo viene senza dubbio collocato più vicino dell' ala stessa...è semplicemente una scheggiatura del vetro, che produce rifrazione.
Se fosse un oggetto a fianco dell' aereo questo risulterebbe più chiaro nella parte sottostante, in quanto illuminato dalla riflessione della luce degli strati atmosferici e della superfice terrestre stessa, esattamente come l' aereo. E presenterebbe dei toni dei neri e dei grigi (no, non gli alieni, le tonalità...) uguali a quelli riscontrabili sulla winglet laterale dell' ala.
Oltre a questo, sarebbe esattamente (se non leggermente di più) sfuocato della winglet.
Quei tipi d' imprefezioni non sono nemmeno tanto rare e basta fotografarle nella maniera giusta per farle sembrare astronavi sferoidali o cilindriche. 

Ma ora passiamo al tormentone dell' "UFO Orbitale".
Vecchia conoscenza anche per Paolo Attivissimo, che ne aveva parlato in Nufologia ma che necessita sempre di spiegazioni, come già ripetuto più volte, è una delle Ciclicità PhotoBusteriane.

Quindi andiamo a presentare anche questa volta i protagonisti:
2- una vecchia conoscenza...
un astronauta a bordo dello shuttle, che effettua le riprese a mano libera,

il finestrino con la goccia e il satellite all' esterno. Cambiando leggermente l' angolazione della ripresa la goccia sembra essere all' esterno e muoversi vicino al satellite, basta visionare la versione ad alta qualità del filmato per accorgersi che la "sfera" è più a fuoco, e quindi vicinissima, e che tra l' altro all' interno della stessa ci sono la Terra e lo spazio, rovesciati per via dell' "effetto lente" perfetto (la goccia sul vetro assume una forma perfettamente semisferica, non ovale come sulla Terra) caratteristico delle gocce in assenza di gravità.
3- impossibile stabilizzarsi,
la prospettiva risulta schiacciata
Per questo le riprese di oggetti simili si ripetono ad ogni missione dello Shuttle o nelle riprese della ISS: ci sono sempre delle gocce di condensa all' interno, gli astronauti si muovono leggermente quando effettuano le riprese (escluse quelle con telecamere esterne fissate alla struttura) e si ha una prospettiva schiacciata dell' "oggetto-goccia" per via della vicinanza delle lenti della videocamera al finestrino.(foto 3)

Ma non dovete credemi (anche se sarebbe logico) ma solo provare lo stesso effetto che vi ho descritto con la vostra fotocamera: riprendete una goccia sulla finestra tenendo la focale a 2-5 cm dal vetro e muovetevi leggermente in tutte le direzioni, guardando contemporaneamente lo sfondo (il test funziona meglio se fuori dalla finestra c'è una bella visuale, e non un caseggiato). Sul display della vostra fotocamera avrete lo stesso UFO.
Magari leggermente ovalizzato per via della forza di gravità che l' attira verso il basso (come nell' IFO del Vesuvio di qualche giorno fa), ma l' avrete.

Vi lascio con lo Special Bonus sul comportamento dell' acqua in assenza di gravità sposata a forza con l' aspirina che mi serve a volte per farmi passare i cerchi alla testa dovuti a letture (F)Ufologiche...sperando di fare pochi post con la tag "Ciclicità PhotoBusteriane" !

2 commenti:

Palin ha detto...

Il video dell'aspirina mi ha incantato..

Skure ha detto...

se fai una ricerca sui video relativi ci sono un sacco di esperimenti sull' acqua in assenza di gravità :)