mercoledì 29 aprile 2009

PF-3: Il caso "Ostia Antica"

Il 29 aprile 2009 mi arriva una segnalazione dal "Centro Comando" C.I.S.U,
si tratta di una testimonianza diretta con in allegato, una foto.

TESTIMONIANZA
"l'avvistamento vero e proprio non c'è stato. Come scritto nella mail precedente quando ho scaricato le foto sul mio pc ho notato questo oggetto volante a forma di "disco" sullo sfondo di una fotografia. mostrandola anche a mia madre e dopo aver zoommato sull'oggetto in questione, ci siamo resi conto che non era sorretto da alcun supporto"

FOTO

NB: il testo della testimonianza e la foto sono state modificate e anonimizzate per tutelare il diritto alla privacy del testimone.



INQUADRATURA DEL PARTICOLARE

La forma dell' oggetto ritratto mi ricorda qualcosa, ma il forte contrasto tra cielo ed oggetto non chiarisce pienamente la natura dell' oggetto: potrei fare delle ipotesi, ma servono sicurezze.

La foto è fortemente sovraesposta nella zona del cielo per un semplice motivo: la misurazione della luce ambientale da parte del sensore della fotocamera ha favorito l' esposizione ottimale per le zone più scure dell' immagine, sovraesponendo il cielo.

Per cominciare, entro in Google Earth: non ho fisicamente il tempo di fare un sopralluogo in Lazio, in ogni caso, se il sopralluogo "virtuale" non dovesse dare dei risultati, potrò sempre richiedere un sopralluogo fisico da parte degli investigatori della sezione romana del CISU.

Comincio a "passeggiare" tra le rovine, guardandomi attorno.

Non ci metto molto a notare da lontano questo:



Mi avvicino, la forma dei lampioni è compatibile con quella dell' oggetto immortalato dal testimone (in buona fede) come un oggetto volante.

Il fattore di sovraesposizione di cui parlavamo prima ha contribuito a cancellare totalmente dall' inquadratura i particolari del palo verniciato di bianco (pienamente illuminato dalla luce solare) lasciando visibile il portalampade, in ombra, quindi con fattore di esposizione vicino a quanto raffigurato in primo piano, ed esposto correttamente.

Mentre continuo a passeggiare, la mia iniziale "sensazione" si trasforma in certezza, l' intera area archologica di Ostia Antica è coperta dallo stesso tipo di lampione, eccone infatti altri:




Non mi resta che confrontare i lampioni in Google Earth con l' oggetto fotografato.

Si fa notare come il lampione fotografato dal testimone sia particolarmente vicino al testimone rispetto agli scatti di Google Earth, quindi è molto più visibile la parte inferiore del portalampade, per semplice effetto prospettico...è comunque chiaro che la forma inferiore dei lampioni presentati è compatibile in quanto si possono notare le stesse bombature.
Conclusioni:
L' oggetto fotografato risulta essere uno dei lampioni della zona archeologica, che corrisponde all' oggetto stesso come forma, dimensioni, ed altezza da terra.
La forte sovraesposizione nella zona del cielo ha "cancellato" il palo (verniciato di bianco) lasciando visibile la zona inferiore del portalampade (in ombra) con un fattore di esposizione più vicino alle zone scure dell' immagine, risultando quindi più visibile del palo stesso.

Il caso è chiuso.

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