sabato 29 agosto 2015

1+1=3.

Il consulente di Vanetti e Tetricus
*l' articolo è stato modificato DOPO la pubblicazione iniziale, con aggiunte esplicative per evitare fraintendimenti.

Lo so.

Il risultato dell' addizione (nel titolo) è sbagliata.

L' ho fatto apposta, per enunciare un semplice quanto efficace reminder..... se si parte da presupposti sbagliati, portando avanti l' ignoranza invece della conoscenza si finisce così: come un' addizione semplicissima, ma risolta in maniera errata.

E fa ridere. E' buf(F)o.

Fa ridere come fanno ridere la premiata coppia (1+1) Vanetti+Tetricus che spara conclusioni e conoscenze erronee (=3) sull' articoletto di MisteroBuf(F)o, ospitato sul Corriere della Sera.

Le cazzate (fotografiche e giornalistiche) sparate sono IMMANI, e sono state portate alla mia attenzione tramite segnalazione del  buon Scott Brando di UoI.

Un' equazione semplice: Fuffa+imbelle=cazzata².
Oltre a non fare il giornalista (la professione esige il CONTROLLO DELLE FONTI, cosa che il buon hobbysta-giornalista Vanetti NON FA MAI) ci si affida al misterioso "esperto" Tetricus che esperto NON è, visto che non sa nemmeno cosa sta guardando e che la sua competenza si ferma probabilmente a qualche tutorial di PhotoShop su YouTube. No, mi sbaglio, nemmeno quello.

Ma non parliamo di queste due meravigliose personcine, parliamo del caso: la NASA fotoritocca le foto e naturalmente sotto ci deve essere un ghombloddone (cioè in "gergo" un complotto inesistente paranoicamente ingigantito).

Vediamo e leggiamo (occhio alle diottrie e alle cornee) le inesattezze e le sparate inventate di sana pianta dai nostri due eroi(?).

Rocce "replicate con il copiaincolla", sfumino e altre amenità.

Un mosaico vintage by Surveyor
No cari ignorantoni.
Le rocce non sono copiancollate. Le fotografie relative al paesaggio circostante sono foto scattate singolarmente (a vari fattori di focheggiatura) dalla fotocamera di bordo, poi rielaborate dal rover stesso con la mappatura del focusing e inviate alla Terra.

I tecnici NASA provvedono a unire i vari scatti per formare la panoramica completa tramite svariati software (Sì, usano anche Photoshop e Gimp) e sovrappongono la mappatura 3d per ottenere la profondità e le proporzioni giuste.
Quindi lo "sfumino" è un sottoprodotto di scarto dell' elaborazione automatica del rover unita alla mappa di focusing (la trovate nei riferimenti a fine articolo) che viene poi corretta nella versione finale.
E' in pratica una sfocatura erronea data dal software di elaborazione.
E c'è una bella differenza tra una sfumatura e una sfocatura, fotograficamente parlando, anche in PhotoShop sono due cose ben distinte e separate.
Quindi: NO sfumino, SI' sfocatura a zona da errore software.

Questa tecnica viene utilizzata da SEMPRE per evitare di avere aberrazioni visive nello scatto...ad esempio una panoramica composta da 10 foto scattate con una focale standard di 50mm risulterà più vicina e meno distorta di una sola foto scattata con un grandangolo (NB il valore in mm della focale e in riferimento al CCD standard attuale, ed è solo esemplificativa).

Tanto per dire, già ai tempi della sonda Surveyor (inizio missione 1966, che serviva a mappare la superficie lunare per capire dove allunare con le missioni con equipaggio umano) veniva utilizzato questo metodo. Anche le sonde Venera (sovietica) e Mariner (USA) utilizzarono questo metodo per mappare le superfici di Venere e Mercurio. Naturalmente la metodologia utilizzata era diversa da oggi (leggasi "nastro adesivo e pazienza").

Quindi riassumiamo: oggi i vari scatti singoli (con messe a fuoco differenti) vengono assemblate direttamente dal rover utilizzando la mappa di focusing, inviate alla Terra, e poi ricontrollate per verificare che il rover abbia fatto bene il "lavoro", purtroppo il software è vecchio di una decina d' anni e commette errori, che vengono compensati con le foto originali e le mappe di focusing.

E' una tecnologia che verrà applicata prossimamente anche alle nostre fotocamere: qui sotto un' esempio di come lavora il tutto.

Un esempio di come cambia uno degli scatti del rover con e senza la maschera di focusing a zone applicata:fonte UoI
E' un metodo che funziona bene, e che con l' avvento del 3D consente anche di produrre immagini stereoscopiche.

Ma per Tetricus (e con il beneplacito senza controllo delle fonti di Vanetti) le rocce si ripetono e sono copiaincollate. Insomma la vecchia teoria del complotto pasticcione che si ripete in qualsiasi racconto complottaro.
E quindi l' addizione iniziale si ripete:

Supposizione complottarda errata +
Questa sarebbe "un' analisi", e invece è una pùttànàgè.
conoscenza errata della fotografia=
cazzata immane complottistica.

E anche questa volta i due studentelli son beccati a non studiare, e ad inventarsi di sana pianta una notizia che evidentemente NON esiste.


Come si verifica e che cosa stiamo guardando?
Ho unito (un lavoro di un minuto che evidentemente Tetricus NON sa eseguire) le varie foto per evidenziare meglio la situazione. Non ho compensato geometricamente l' immagine per rispettare le proporzioni e la prospettiva diverse nei vari scatti.



Ho unito 5 fotogrammi diversi, scattati (dal rover) in punti del terreno DIVERSI. Il rover avanza mentre scatta le foto e la mappatura 3D che sarà utilizzata per il focusing dell' immagine.

Il riferimento di giunzione è al centro e come potete vedere, la corrispondenza è perfetta.

Ma sui bordi, in particolare modo nella parte superiore, potete notare i sassi e le rocce duplicate (perché su fotografie diverse) con una particolarità che salterà subito all' occhio: sono riprese da punti prospettici differenti, l' angolazione tra i sassi cambia palesemente, anche le rocce sullo sfondo si ripetono in ogni scatto usato per comporre la panoramica.

Nella parte orizzontale di giunzione sono evidenti quelle che Vanetti e Tetricus chiamano "sfumino": sono semplicemente i punti di giunzione fusi tra loro...e senza uso delle strumento di Photoshop. E' il software di giunzione che lo produce, poi i tecnici e i geologi "ripuliranno" le imperfezioni e gli errori di giunzione in post produzione.

E questo dà l' illusione che le rocce siano "duplicate": e lo sono, ma non per un motivo "complottistico", ma semplicemente per riuscire ad ottenere anche immagini 3D del paesaggio: punti di vista differenti permettono (oltre alle altre applicazioni) di vedere il paesaggio in maniera più completa.

Se ad esempio imposto il punto di giunzione sulle rocce nella parte alta della foto ottengo questo risultato:

L' immagine di riferimento è quella centrale, e quindi nessun copiancolla, nessun trucco,nessun nascondino.

Ma sicuramente quelle due teste dure non capiranno e quindi andiamo a vedere i sassi "duplicati", che naturalmente non lo sono. Affianco il particolare dei tre scatti centrali:


E' evidente che sono gli STESSI SASSI, con punti di ripresa differenti, la prospettiva cambia, e quindi i sassi NON SONO DUPLICATI ottenuti col copiaincolla.

E come al solito, il CASO E' CHIUSO.
.....ma le figùdemmèrd del deprimente duo no, continueranno imperterriti a sparare cazzate immani su argomenti che evidentemente NON conoscono.

E il bello è che cercano "prove" di un qualsivoglia complotto NASA ed ignorano addirittura le procedure utilizzate dalla stessa. Come aprire un libro senza saper leggere insomma....

L'ignoranza è dura a morire. In questo caso credo sia immortale.

I riferimenti del caso:

La buf(F)onata iniziale

L' articolo di riferimento di UoI 

Galleria RAW images NASA




1 commento:

Antonio BigEyes ha detto...

Non ho parole con questa gente, è una cosa banale per chi si occupa di photoshop, software per panoramiche e fotografia digitale...quando si fa una panoramica unendo più scatti è NECESSARIO e FONDAMENTALE includere nei bordi delle foto adiacenti le stesse porzioni di paesaggio, altrimenti il software non sarà mai in grado di capire come comporre l'immagine.