domenica 19 maggio 2013

L' Antenato dell' UFO-Kinder (feat. Hannah McRoberts UFO)

la foto tornata dal mio passato su FaceBook.
E' un ghombloddo!
Certe volte il passato ritorna e qualche volta con una sorpresa.

E' il caso della foto dell' UFO di Hannah McRoberts, apparso su una foto scattata nell' ottobre del 1981 e scoperto solo dopo lo sviluppo delle fotografie da parte della famiglia della signora, circa 20 giorni dopo.

Lo confesso...quella fotografia un paio di giorni fa l' ho rivista su una pagina di FaceBook, e fatto fatica a ricordarmene: l' avevo vista molto tempo fa (credo una quindicina d' anni) e avevo letto l' analisi del Dott. Haines relativa alla foto facendomi parecchie domande irrisolte sulla metodologia d' analisi utilizzata. (ad esempio Haines posiziona l' oggetto ad almeno 3 metri dal fotografo basandosi su calcoli reali  su ottica e formato del negativo e poi basandosi sulla testimonianza lo posiziona successivamente ad oltre trenta metri....).
Ma avevo tralasciato la foto, essendo un caso estero, e l' avevo francamente buttata nel dimenticatoio. Colpa mia. Evidentemente l' NWO non mi paga abbastanza.

"La migliore e autentica, tra le tante bufale in giro, fotografia di un UFO discoidale fotografato sull'isola di Vancouver il giorno 8 ottobre 1981"
Mi sono messo quasi per scherzo a rileggere l' analisi e a fare qualche misurazione sulle foto cercate in rete (mio complice come al solito Insider, imbattibile nella ricerca delle fonti e delle immagini sul web).

NOTA BENE: le foto sono le migliori reperibili sul web, ma risultano essere delle copie di 4°\5° generazione come minimo (lo testimoniano i graffi, i peli e le macchie presenti sulla fotografia) che sono state poi scansionate.
Non contiamo i passaggi tra siti e siti (F)Ufologici, che sicuramente hanno degradato una parte dell' immagine originale nel copiarlo e ripubblicarlo.
In ogni caso il degrado è verosimilmente identico su tutta la foto: quindi i dati densitometrici e le misurazioni relative a mosso e sfocatura possono essere effettuate con un margine di errore rispetto all' originale stimato a circa il 20% in difetto\eccesso.
Logicamente bisognerebbe analizzare anche il negativo...di cui non disponiamo, ma possiamo comunque effettuare delle misurazioni sulle fotografie reperite per i motivi appena spiegati qui sopra.

Ecco il risultato delle analisi.

Innanzitutto partiamo dalla fotocamera:

Una Mamiya 528AL, con una focale di 48mm, 1:2.8.
Messa a fuoco e diaframmatura manuale.
Una fotocamera commerciale reflex dell' epoca, con un ottimo sistema di lenti ed esposimetro incorporato che consentiva di scattare fotografie impressionando una pellicola (negativa, positiva o in bianconero) 35mm.
I fotogrammi ottenuti da questa fotocamera erano in formato 24x36mm.
Nel caso della foto in questione, la pellicola utilizzata era un KodacolorII 100ASA. Una pellicola per foto diurne di tipo commerciale con un' ottima sensibilità spettrale che consentiva errori di 1-2 diaframmi senza risentirne particolarmente nella resa dei colori e dei toni.
KodacolorII: un pezzo di storia
altro che PhotoShop.
La pellicola in questione l' ho maneggiata parecchie volte negli anni 80. La utilizzavo (poco, preferendo le diapositive) e la sviluppavo (molto!) nel mio laboratorio, assieme a mio padre. Era la pellicola più utilizzata ai tempi. (venne sostituita dalla serie di pellicole Gold di nuova generazione a grana più fine negli anni 90).

La fotografia dell' UFO era stata scattata con 1\125 e diaframma f.11. (dati forniti dalla testimone nella relazione del Dr. Haines).
Questa accoppiata tempi\diaframmi su un' ottica di 48mm produceva una profondità di campo che poteva andare (circa) da 3 metri fino all' infinito. 
Però molto probabilmente il testimone non aveva settato così la fotocamera.
Su una foto a più alta risoluzione di quella pubblicata su FaceBook difatti si rilevano già delle differenze di messa a fuoco tra le montagne di sfondo e l' oggetto: l' oggetto risulta più definito e a fuoco degli alberi (su tutta l' altezza della montagna). Ecco la foto:

Una delle foto scovata da Insider nel web. Risoluzione originale della scansione 4258x2750 pixel.
Possiamo utilizzarla per l' analisi.
E' molto probabile che la messa a fuoco sia stata settata in accoppiata diaframmi nello spazio compreso tra i 4 e 10 metri. Al limite della tacca di "infinito".
Per questo già notiamo la differenza di messa a fuoco.
Non abbastanza per sfocare la montagna completamente, mantenendola relativamente definita, ma abbastanza per tenere a fuoco perfettamente l' oggetto.

Ma il controllo è doveroso: ecco una comparazione tra il fattore di messa a fuoco dell' oggetto e diversi punti del versante della montagna che otticamente presentano fattori di sfocatura diversi, misurati in pixel.


Cosa possiamo capire da questa misurazione? Che l' oggetto è vicinissimo al fotografo. In tutti gli altri punti dell' immagine si rilevano dei fattori di sfocatura più alti, e possiamo dare una scala a tutto il resto.

Questo basterebbe già a posizionare l' oggetto entro un raggio di 3-10 metri dal testimone.
Ma lo sapete: non mi basta. Bisogna fare un' altra misurazione....che con la misurazione del fattore di sfocatura compone il primo step di analisi che eseguo solitamente sulle foto UFO.
Quella dei toni. 
Misuro semplicemente degli spot di 5x5 pixel in punti campione delle zone selezionate precedentemente dalla foto: in cima alla montagna, ai piedi della stessa, e sulla vallata sulla sinistra, oltre che sull' oggetto.


Per evitare difficoltà nella comprensione della misurazione, mostro solamente la finestra dei valori densitometrici in percentuale (CMYK) con accoppiati gli altri valori colorimetrici.

Potrei mostrarvi anche dei grafici di difficile comprensione per fare il figo (come Cracco con lo scalogno), ma preferisco lasciare parlare i numeri, che risultano sicuramente più comprensibili e inequivocabili: 
nella misurazione dei toni di grigio nelle varie zone come potete notare il valore del nero (K) è elevato nell' oggetto (50%), scende del 7% circa al limitare del bosco in basso a sinistra (43%), cala drasticamente sulla cima della montagna (24%) e nella vallata (23%) di oltre il 25% rispetto all' oggetto. Anche gli altri valori (CMY) rispecchiano la tendenza, con variazioni naturali della tonalità (che compongono le diverse colorazioni degli spot misurati).
Anche i dati RGB dicono la stessa cosa. E' l' occlusione atmosferica che produce questo fenomeno, che possiamo utilizzare come una scala delle distanze nella foto.

La misurazione riconferma l' estrema vicinanza dell' oggetto al fotografo: e in questo caso la distanza viene confermata nel raggio di 4-10 metri massimo. Non c'è occlusione atmosferica sull' oggetto. E tenendo presente il probabile degrado dell' immagine dopo la serie di riproduzioni e di scansioni che ha subito stimo che i valori dovrebbero essere più alti se rilevati da una stampa di prima generazione (e cioè stampata direttamente dal negativo originale).

Nella relazione di Haines si parla anche della probabile distanza dell' oggetto:
"Thus, the airborne object in question must have been farther than ten feet"
"Così, l'oggetto in volo in questione deve essere stato a oltre tre metri (di distanza dal fotografo)"
Quindi Haines era arrivato alla stessa mia conclusione, ma poi aggiunge sempre riferendosi all' oggetto:
"(and probably farther than 20 feet) from the camera since it also was in sharp focus." 
"(e probabilmente più lontano di 6 metri) dalla fotocamera dato che era a fuoco anch' esso."
E con il "probabilmente" si sbaglia...perché l' oggetto è PIU' a fuoco della montagna.

E in fondo alla relazione, troviamo (riportati in maniera esatta) i calcoli compiuti da Haines per determinare dimensioni relative dell' oggetto ma in maniera arbitraria: prima calcola la distanza dell' oggetto con le dimensioni di un frisbee, (9 pollici, circa 20cm N.d.P.) e subito dopo passa a misure ipotetiche dell' oggetto di 10 piedi (3 metri) e 50 piedi (15 metri) di diametro e ne misura l' ipotetica distanza dal fotografo...senza pensare assolutamente a misure intermedie come "diametro 20-30cm, distanza 3-10 metri".
Guardacaso proprio quelle comprese nell' ipotesi iniziale (sia mia che di Haines).
Non me ne spiego francamente la ragione.
Forse "qualcuno" (o lui stesso) ha suggerito di NON farlo,
nè di riportare da esempio una semplice tabella di raffronto con tutte le distanze.
Senza tenere conto che il testimone potrebbe aver utilizzato un' altra accoppiata tempo di scatti\diaframma.

Il fatto è che l' analisi di Haines è inficiata non solo da questo piccolo errore dell' attribuzione di grandezza e distanza dell' oggetto, ma anche da altri fattori dell' indagine, in primis ....l' epoca.
L' analisi è del 1987. Diverse tecnologie ed approcci d' analisi.

Haines non ha analizzato il negativo a colori e\o le stampe di prima generazione (o meglio le ha "guardate" semplicemente per sincerarsi che l' oggetto non fosse un difetto dello sviluppo della pellicola), ma ha scomposto su stampe bianco nero i tre strati d' emulsione della pellicola utilizzata per gli scatti.
E ha misurato la densità solo dell' oggetto, senza tenere conto del resto della foto.

Una foto dell' oggetto da me rielaborata semplicemente ribilanciando i toni e i contrasti, e riportando a valori standard la tabella colori della foto reperita sul web: per farlo ho utilizzato i valori della pellicola KodacolorII utilizzata per lo scatto.
Che cosa è raffigurato nella foto? Per me è...ve lo dico in fondo al post.
La procedura eseguita non serve a controllare se il "disco" è reale o meno, ma solo a misurarne la densità, senza comparazione con il resto dell' inquadratura.

Fototecnicamente parlando è come voler fare un milkshake con una torre petrolifera. 
Ha trovato il modo più difficile per misurare i dati densitometrici per poi non utilizzarli affatto per le conclusioni. Ma il tempo forniva solo quella metodologia e quella tecnologia.

L' apparecchiatura utilizzata tra l' altro, uno scanner "Perkin-Elmer-Scanner Densitometer" aveva circa le dimensioni di un pallet da trasporto, ci voleva una scrivania dedicata, e pesava dai 400 ai 500 kg circa.
(non ho dati più precisi e\o una foto, mi dispiace...se qualcuno le ha: mi contatti!
AGGIORNAMENTO! - Loricott ha trovato una pagine web dove è mostrata un' apparecchiatura che corrisponde: sembra essere stata utilizzata in fotometria astronomica, ma è l' unico link utile trovato finora: gustatevi le caratteristiche).

Uno scanner da tavolo acquistabile da Trony ai giorni nostri produce in ogni caso scansioni più accurate e definite, senza parlare del range colori e della profondità colore in bit dell' immagine scansionata. 
Ed è uno scanner amatoriale.

Si parla di una differenza dei probabili 4 bit dello scanner a tubo catodico utilizzato da Haines (16 bit combinando le scansioni RGB+densità degli strati dell' emulsione) contro i 32bit\64bit delle immagini ottenibili con scanner attuali.
Come paragonare una villetta di campagna con l' Empire State Building.
Uno degli errori di Haines è stato il non confrontare questi dati
(ottenuti con una scansione lineare di una porzione della foto comprendente il disco)
che mostrano un' alta densità dei toni dell' oggetto, con quelli del resto del paesaggio:
avrebbe trovato la soluzione. 
E in ogni caso, come abbiamo visto bastavano due semplici misurazioni di comparazione delle diverse zone della foto con strumenti attuali per risolvere l' arcano. Per carità: anche per me l' oggetto è reale: ma misura dai 20 ai 40 centimentri circa di diametro, ed è distante da 3 a 10 metri dal fotografo.
Questo tenendo conto dell' ottica e dei dati di scatto utilizzati.
E anche supponendo un tempo di scatto di 1\250 in accoppiata con f.8 la pellicola avrebbe potuto produrre un risultato simile. (ricordo che il tempo dichiarato dal testimone NON è verificabile, e penso ad un tempo di scatto più veloce rispetto a quello dichiarato).
Non si scappa.
E' un' astronave lillipuziana ? (lo so state ridendo, ma ci sarebbero fior fior di (F)Ufologi disposti ad aggrapparsi a questa ultima possibilità: "sì sono minuscole formiche aliene iper-intelligenti"...
di sicuro più dei (F)Ufologi che  propongono queste ipotesi)
Il problema è che nessuno fino ad oggi aveva mai messo in discussione l' analisi di Haines.

Ed è questo che mi ha un pò deluso francamente.
Lo so ditemelo: sono un idealista, Ci spero sempre che questi individui affetti da dissonanza cognitiva e\o totale assenza di spirito critico rinsaviscano almeno un pochetto.
Ma no.
Perchè tutti i (F)Ufologi non si sono mai domandati se prima di continuare a spammare la foto su forum, gruppi e pagine web per 26 ANNI era il casi di fare un' analisi con metodi attuali...eh, no.

E' lui o non è lui? Cerrrrrtto che è lui.
E a nessuno è venuta in mente l' incredibile analogia con l' UFO-Kinder di Pinottiana memoria.
Perché le analisi che ho eseguito e che hanno contribuito a smascherare il trucco in quel caso sono identiche a quelle effettuate da me per la foto analizzata oggi. 
Perché il modus operandi è lo stesso: lanci qualcosa in aria e scatti.
Il classico trucco anni 80. Basta lanciare l' oggetto da dietro il fotografo: non viene nemmeno mosso.
Oltre ai tappi del lavandino cromati appesi alla canna da pesca, i modellini in scala su plastico, qualche foto sfocata di umanoidi o UFO su videocassette nascoste e mai riversate in digitale....

Se la mia analisi dell' UFO di Hannah McRoberts è sbagliata,
allora ho sbagliato le analisi dell' UFO Kinder.
E non è così.

Ma per i (F)Ufologi è molto meglio lasciare là la foto dell' UFO di Hannah McRoberts con la sua bella analisi "positiva" del 1987.
"Non si sa nulla dal 1987 e non si potrà mai analizzare l' immagine in maniera migliore di Haines"
Un pò come affermare che per la febbre è meglio la sanguisuga dell' aspirina.
O come uno scheletro nell' armadio. Meglio lasciare le ante chiuse e i paraocchi in posizione. 

Diciamolo finalmente: 
a me l' oggetto sembra tanto un copricerchione cromato da camion o un coperchio per padella\barbecue\scegliete voi lanciato in aria, e le dimensioni rapportate alla distanza coinciderebbero: circa 20-40 centimetri di diametro, ad una distanza di 3-10 metri massimo.
E non ci è voluta nessuna filtratura alla CDC!

Voi quale opzione scegliereste adesso?
Un' astronave aliena Lillipuziana oppure un coperchio lanciato in aria?

8 commenti:

Angelo ha detto...

Ciao Paolo,
penso ci sia un resuso nella descrizione della macchina fotografica. Scrivi:
"Una Mamiya 528AL, con una focale NON di 48mm, 1:2.8.
Messa a fuoco e diaframmatura manuale."

Penso che il "non" sia finito lì per errore!

Ciao
Angelo

Riccardo ha detto...

Complimenti, a volte va al di là delle mie capacità di comprensione ma la sua analisi è davvero illuminante. Anche se ora il partito delle formiche volanti crescerà ;)
Riccardo Fanciola

Skure ha detto...

Refuso sistemato, grazie Angelo!


E un grazie a Riccardo per i complimenti!

loricott ha detto...

Stando alla tua descrizione, lo scanner usato in origine per eseguire le misure sulla foto era probabilmente questo modello:

http://www.astro.virginia.edu/~rjp0i/museum/PDSMicro.html

Skure ha detto...

WOW!

è il candidato più probabile!

Grazie mille, aggiorno l' articolo e mi aggiorno pure io su questo favoloso macchinario!

Unknown ha detto...

ciao Paolo, mi piace il lavoro che fai, ma sinceramente, io per capire che questi sono falsi ci metto 30 sec., la guardo, osservo, elaboro, e i miei sensi da ragno mi dicono che è un FALSO, non entro in merito a piani di prospettiva, focale, posizione dell'osservatore, luce, non sono bravo a spiegare, ma i concetti sono insiti dentro di me, e poi nella vita non mi piace perdere tempo, ho allenato la mia percezione delle cose......allora ti lascio al tuo lavoro/passione, bye.

Skure ha detto...

lo so.
perché io ci metto 1 secondo a capirlo. Però poi bisogna provarlo agli altri che la tua intuizione è giusta.

E questo che leggi sul blog è il tempo che ci si mette a spiegarlo agli altri, oltre che al fatto che l' intuito...ti lascia a piedi nel 50% dei casi.

E' un dato di fatto. Non basta dire "è così perché lo dico io".

Altrimenti faremmo lo stesso gioco dei (F)Ufologi.

Unknown ha detto...

Hay una traducción al español en http://marcianitosverdes.haaan.com/2013/06/el-antepasado-del-ufo-kinder/