Il testo della lettera dello studio legale che accompagnava le fotografie:
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Salve,
sono
Gregor Paoli, ho 36 anni, vivo negli U.S.A. e le scrivo per precisa
volontà testamentaria di mio nonno, Adolph J. Paoli, morto
recentemente per dei problemi polmonari sviluppati durante il suo
servizio militare ed evoluti recentemente in un cancro sclerotico.
Negli
ultimi anni si era aggravato, non riusciva quasi più a parlare per
via delle metastasi che gli ricoprivano l’ intero sistema
polmonare, e decise di affidare ad uno studio legale le sue ultime
volontà in forma scritta, che recentemente sono state lette di
fronte a tutta la nostra famiglia: mia madre Jenny, mio padre Robert
io e mio fratello Brad.
Prima
della lettura l’ avvocato (o notaio?) fece portare nel suo studio
una scatola delle dimensioni di una piccola valigetta e ci anticipò
che le ultime volontà di mio nonno erano legate al contenuto della
scatola, poi aprì la lettera sigillata
Quello
che ascoltammo dopo ci gelò il sangue, il testamento comprendeva
degli obblighi da rispettare per ottenere l’ intera eredità di mio
nonno: erano quasi 800.000 dollari più gli interessi maturati in più
di 35 anni , e in più erano comprese delle case, per la precisione
3, localizzate in varie parti degli USA,la cosa strana era che tutte
le case e il conto dell’ eredità erano intestate a nomi di altre
persone, l’ avvocato ci spiegò che utilizzare degli pseudonimi era
perfettamente legale per garantire l’ anonimato del compratore, in
questo caso proprio nostro nonno…dovevamo capire a quel punto che
c’ era qualcosa di strano, e lasciare perdere, da subito, ma quei
soldi erano tanti, troppi.
C’
erano come scrivevo, degli obblighi da rispettare per avere accesso
all’ eredità:
Ma
non solo, l’ avvocato ci disse che dovevamo svolgere un altro
piccolo compito.La scatola di cui scrivevo prima conteneva un grosso plico sigillato anch’ esso come le disposizioni testamentarie…non l’ avessimo mai aperto!
L’ avvocato se ne andò, disse per precisa volontà di mio nonno, precisando di chiamarlo quando avessimo rimesso nella scatola il plico. Lui NON doveva vedere quello che c’ era dentro.
Nel plico c’ erano diverse cose, un cartoncino con l’ indirizzo di una persona nell’ esercito USA e dietro stampato un codice alfanumerico, una busta con dentro 15 striscie di vecchia pellicola fotografica molto grandi (ho scoperto poi che sono dei “70mm”) del tipo diapositiva e infine una lettera d’ istruzioni, che aprimmo.
Siamo contenti che la verità sia uscita fuori. Forse non cambierà nulla ma almeno tutti sapranno quanto i governi possono mentire. Quanto possono piegare la volontà e farci credere quello che vogliono.
Le
invio di seguito copia del testo originale.
In
fede
---------------------------Qui sotto la lettera del "nonno fotografo".
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Los
Angeles, 16 gennaio 2012
Carissimi,
lo
so, è solo questione di tempo, vedo i vostri visi che mascherano la
vostra tristezza quando venite a trovarmi e state per un po’
accanto a me, la stessa tristezza che è la mia.
Ho
servito la patria nel migliore dei modi, ho ubbidito quando c’ era
il bisogno di salvaguardare il paese, di difenderlo, e ho anche fatto
cose spiacevoli, ho anche ucciso, e ora che sono oramai vecchio mi
sono reso conto che una farsa può salvaguardare la difesa del paese,
ma non può salvaguardarne l’ onore.
Specialmente
il mio.
Nelle
cose spiacevoli che ho citato prima, ho dimenticato il mentire, e la
perdita del mio onore, che spero vorrete restituirmi, dopo la mia
morte desidero essere sepolto nel cimitero militare di Tupanawee , e
poi desidero che facciate sapere al paese quanto inutile sia vincere
una guerra fredda con l’ inganno, perché l’ inganno può andare
bene per vincere il nemico, ma non per ingannare il paese stesso.
Nel
plico ci sono delle pellicole diapositive 70mm, sono esattamente 15
striscie da quattro fotogrammi l’ una, se le guardate contro una
fonte luminosa noterete che in molte non cè altro che polvere e un
cielo notturno, mentre in alcune noterete delle figure, non sforzate
troppo gli occhi, la maggior parte sono fuori fuoco, è uno dei miei
“servizi” che realizzai per l’ esercito, e purtroppo sbagliai
nell’ utilizzo della macchina fotografica. Stavamo lavorando ad un
grosso progetto. Nemmeno la mia cara Gladys seppe mai nulla di quello
che facevamo veramente nel 1352ND
MOTION PICTURE SQUADRON alla Lookout Mountain Air Force
Station.
Guardate
bene le foto, sono astronauti, e quelle sono foto che sono
comunemente sono conosciute come foto lunari, ma le mie sono diverse,
non notate nulla di strano?
Ci
sono due astronauti in molte delle foto perché sono stato io a
scattarle, e no, io non sono mai stato sulla Luna, esattamente come
quei due, Armstrong e Aldrin, e nemmeno Collins, che comunque sia
potuta andare non avrebbe mai messo piede su quel maledetto pezzo di
roccia inutile.
So
che adesso vi starete guadando tutti, increduli ma è la verità, non
siamo stati sulla Luna.
Le
diapositive che avete in mano le occultai io, e sono l’ unica prova
reale di quello che state leggendo. Non rimuovetele dalle buste, e
soprattutto se proprio qualcuno dovrà farlo, che usi dei guanti
antistatici: non toccatele a mani nude, sono estremamente fragili
dopo 40 anni.
Perché
le occultai dopo lo sviluppo al laboratorio, con la complicità dello
sviluppatore?
Semplicemente
perché erano fuori fuoco leggermente e avevo inquadrato entrambi gli
astronauti,
e
quello poteva costarmi l’ assegnazione, pregai lo sviluppatore, che
mi doveva un paio di favori di consegnarmi le striscie, dopo le avrei
distrutte, e bruciai un rotolo di pellicola identica facendola
sviluppare, manomettendo contemporaneamente la guarnizione a tenuta
di luce della Hasselblad per incolpare l’ attrezzatura: quella l’
avrebbero riparata, io avrei mantenuto il posto.
E
infatti fu così, mi andò bene, un paio di smorfie per l’
attrezzatura da riparare, ma nulla più, d’ altronde una piccola
menzogna contenuta in una grande che male poteva fare?
Continuai
a scattare, riconsegnare rotoli sviluppati, stavolta scattati secondo
le specifiche coreografiche e fummo pronti a consegnare la menzogna
al mondo, finalmente…anche perché quella polvere entrava
dappertutto, proprio dappertutto, anche nei miei polmoni.
Gli
astronauti “lunari” avevano la fortuna d’ indossare delle tute
perfettamente funzionanti e condizionate, attaccate per alleggerirgli
il lavoro a cavi di nylon sperimentale quasi invisibili, se non si
puntava un faro a 20 pollici di distanza non li vedevi.
Loro
non hanno il cancro, come me. E come i miei colleghi…siamo restati
in tre.
Ora
dovete fare sapere a tutti quello che è successo, oppure mettere via
la lettera, non accettare le mie condizioni e non beccare un soldo,
mi dispiace, ma questi obblighi sono per salvaguardare la vostra
incolumità, il governo verrà a cercarvi, e voi dovete far sapere al
mondo delle diapositive.
Nell’ allegato che vi è stato consegnato troverete una lista d’ indirizzi. Comprendono alcune associazioni ufologiche, un paio di professori universitari e dei centri di ricerca, ed altri.
Dovete fare una copia per ogni strip di diapositive e inviarla assieme alla copia della mia lettera ad ogni indirizzo lì segnato.
Nell’ allegato che vi è stato consegnato troverete una lista d’ indirizzi. Comprendono alcune associazioni ufologiche, un paio di professori universitari e dei centri di ricerca, ed altri.
Dovete fare una copia per ogni strip di diapositive e inviarla assieme alla copia della mia lettera ad ogni indirizzo lì segnato.
L’ avvocato si occuperà di tutto assieme a voi. Controllerà che tutto sia rispettato.
Ora sono sereno, perché so che dopo la mia morte nessuno potrà più minacciarvi perché quando tutti sapranno, sarà troppo tardi per mettervi a tacere.
Ora so che riposerò in pace, senza questo enorme peso sulla coscienza.
Che Dio ci perdoni tutti, e perdoni l’ orgoglio e la stupidità umana.
In
Fede,
Vostro Adolph J.Paoli
Vostro Adolph J.Paoli
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Di seguito le foto che costituiscono la "smoking gun" dell' intera storia.
Le foto provengono da un documentario girato per le sale IMAX, condotto da Tom Hanks, che narrano le imprese della NASA dell' ultimo mezzo secolo.
Io ho solo aggiunto i marker caratteristici del plateau delle Hasselblad utilizzate nelle missioni Lunari. (le crocette nere) E ho rimaneggiato gli screen presi dal filmato per minimizzare i pixel e far apparire le foto come sfocate.
Ho fornito alla giuria del concorso 1 stampa 20x20 su carta fotografica ad alogenuri d' argento per ogni file e la strip è stata riprodotta realmente con pellicola per duplicazione Kodak invertibile (diapositive).
Ma io non spaccio fuffa. Le dò la caccia.
3 commenti:
Sei stato grande. Davvero! Però... però adesso ci sarà qualcuno che verrà fuori con "ECCO LO VEDETE? SI POSSONO FARE FOTO LUNARI FALSE!!!!!11!11!! SVEGLIA!!!111!!1!!!"
Beh, complimenti, sia per le foto che per la storia, roba da ricavarci una sceneggiatura.
Complimenti per la vittoria del concorso Fake!!!
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